Scritto da © Laura Lapietra - Sab, 18/05/2024 - 19:12
Un istante,
non è che uno scatto
immortalato nella prigione
non è che uno scatto
immortalato nella prigione
dell'inafferrabile secondo
per liberare l'attimo
nella spontaneità
di un'ancestrale
ricordo utopico,
da portare dall'avito natio
dell'essere congruo
ampliandosi nel rotocalco
senza tempo del cuor sensibile
in sua vita,
a incensare la sua essenza,
una bella atavica
fotografia vintage
a cancellare talvolta
astrusi cacotopie
in un giorno futuro
tra le mani trasognanti,
quando asciugheranno
per liberare l'attimo
nella spontaneità
di un'ancestrale
ricordo utopico,
da portare dall'avito natio
dell'essere congruo
ampliandosi nel rotocalco
senza tempo del cuor sensibile
in sua vita,
a incensare la sua essenza,
una bella atavica
fotografia vintage
a cancellare talvolta
astrusi cacotopie
in un giorno futuro
tra le mani trasognanti,
quando asciugheranno
armoniosamente
nella tristizia tutte le lacrime,
quelle gemme d'emozioni
che non appassiranno mai
tra vestigi e florilegi
decorati nel presente
che arranca,
ricamando senza sosta
istanti per cui vivere,
istanti per cui morire,
sul lembo del fato
che avvolge di stupori
da assaporare
con consapevole incontestabilità.
nella tristizia tutte le lacrime,
quelle gemme d'emozioni
che non appassiranno mai
tra vestigi e florilegi
decorati nel presente
che arranca,
ricamando senza sosta
istanti per cui vivere,
istanti per cui morire,
sul lembo del fato
che avvolge di stupori
da assaporare
con consapevole incontestabilità.
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