Scritto da © Laura Lapietra - Ven, 18/10/2024 - 13:05
Oh tenero eterno amore,
dipingi acquiescente senza posa
che rifiati la mia bianca anima,
come seta mulberry
nelle piaghe dei pallidi sorrisi
nei refoli di vento primaverili,
con tocchi gentili agli occhi
ad accarezzare dolcemente
le mie gracili gote
trasognanti delle tue dita
a percepire con oro rosa e brunito
le antiche reminiscenze
sui melliflui versanti
del mio veemente cuore,
ancora drudo e perso di te!
Con la malleabile pennellessa
del miraggio che riflette
leggiadre giravolte rarefatte
di atone caterve fiorite
in aliti d'amore mai eclissati,
e drappi di brezza d'albore!
Dipinge ancor originando etra
intinta nel fato dei singulti
della danzante nostalgia
sul lapideo suolo cinereo,
l'anima mia intrisa in colori
di spente tacite lacrime
sgretolate sul trabucco
ove lo sciabordio di risacca
inerme mi riconducono
nei desueti e giulivi momenti,
tra le tue braccia olezzanti
di porpora amore vero
e amaranto impeto puro,
mentre lentamente spira
la speme del mio gouaches
nel non dissolverti
tra i tenui colori senza fine
dei miei pigri amorfi giorni,
senza liridi nel blu della notte
come fulgide sorelle amiche
a darmi sguardi di luce
come boccioli di rose rosse.
Dove le mie cupidità
si traducono in realtà
solo nell'infinito dei miei sogni...
Ove l'inesorabile realtà
non può strapparti più via il respiro
dei tuoi lieti sogni,
e dei tuoi lemmi più profondi,
ove il tuo riposo eterno
si perpetua sol col mio,
nel dolce sonno di questo eterno amore,
dipingi acquiescente senza posa
che rifiati la mia bianca anima,
come seta mulberry
nelle piaghe dei pallidi sorrisi
nei refoli di vento primaverili,
con tocchi gentili agli occhi
ad accarezzare dolcemente
le mie gracili gote
trasognanti delle tue dita
a percepire con oro rosa e brunito
le antiche reminiscenze
sui melliflui versanti
del mio veemente cuore,
ancora drudo e perso di te!
Con la malleabile pennellessa
del miraggio che riflette
leggiadre giravolte rarefatte
di atone caterve fiorite
in aliti d'amore mai eclissati,
e drappi di brezza d'albore!
Dipinge ancor originando etra
intinta nel fato dei singulti
della danzante nostalgia
sul lapideo suolo cinereo,
l'anima mia intrisa in colori
di spente tacite lacrime
sgretolate sul trabucco
ove lo sciabordio di risacca
inerme mi riconducono
nei desueti e giulivi momenti,
tra le tue braccia olezzanti
di porpora amore vero
e amaranto impeto puro,
mentre lentamente spira
la speme del mio gouaches
nel non dissolverti
tra i tenui colori senza fine
dei miei pigri amorfi giorni,
senza liridi nel blu della notte
come fulgide sorelle amiche
a darmi sguardi di luce
come boccioli di rose rosse.
Dove le mie cupidità
si traducono in realtà
solo nell'infinito dei miei sogni...
Ove l'inesorabile realtà
non può strapparti più via il respiro
dei tuoi lieti sogni,
e dei tuoi lemmi più profondi,
ove il tuo riposo eterno
si perpetua sol col mio,
nel dolce sonno di questo eterno amore,
senza più sole.
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