Scritto da © Marte Blu - Ven, 26/08/2011 - 21:53
Aspettami,
parlami.
Come l'allodola fa con le nuvole,
volteggiando leggera,
ondulando.
Ma, se vuoi,
scivolami addosso.
Salva tutti gli attimi.
Non adombrarti come il sole,
che rifiutala notte per amante.
Non piangere.
Non seguire il tempo,
che, impietoso, soffia via gli anni migliori,
sublimandoli.
O Venere,
i gigli si macchiano di sangue
e tu, mia cara,
tu,
il cui dolore si libra nelle segrete impervie dell'anima
e, nell'assenza,
disseti fiori, raccogliendo ricordi.
Tu che sospiri e ridi,
quando il tramonto colora di ametista le tue labbra.
Possano parlare ai sogni empi,
sussurando loro le gioie che verranno.
Alle cicatrici che non guariranno.
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