Scritto da © Bruno Amore - Lun, 26/03/2012 - 09:28
Le orecchie rimbombano
di quelle parole senza suono
come tonfi di imposte aperte
dimenticate nel libeccio:
ripetute, mai ascoltate
solo sentite, in lontananza
come suoni da altrove.
Ed erano decise, invece
a dare corso alla mia vita
in altra guisa credendo, è certo
di condurmi al bene, più che al male.
E macinai pensieri più che grano
che non ne ho mai mietuto
avendo così poco seminato
il più tempo solo sognato
in quella ch'era paciosa prigionia.
Liberava l'anima d'ogni pena
seppure solo un giorno o un'ora, appena.
Resta il rimpianto che non da sollievo
dei tanti dovevo, dei pochi avrei dovuto.
Le orecchie rimbombano
di quelle parole senza suono
come tonfi di imposte aperte
dimenticate nel libeccio:
ripetute, mai ascoltate
solo sentite, in lontananza
come suoni da altrove.
Ed erano decise, invece
a dare corso alla mia vita
in altra guisa credendo, è certo
di condurmi al bene, più che al male.
E macinai pensieri più che grano
che non ne ho mai mietuto
avendo così poco seminato
il più tempo solo sognato
in quella ch'era paciosa prigionia.
Liberava l'anima d'ogni pena
seppure solo un giorno o un'ora, appena.
Resta il rimpianto che non da sollievo
dei tanti dovevo, dei pochi avrei dovuto.
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