Scritto da © Bruno Amore - Lun, 24/05/2010 - 10:28
ho vestito la giubba lucente
da falco, di penne non mie
per ghermire giornate intense
rubare colori e luci d'occhi
scompigliare crini d'oro e neri
provar brividi sensuali da picchiata.
venne che imprudente l'artiglio
affondò in quel languido petto
abbandonato fiducioso offerto
e fu fiotto caldo vermiglio
a picchiettarmi l'ale.
così non è più lo stesso
il volo, mai più tanto alto
né veloce e rapace.
stinta la livrea dei giorni buoni
spesso, involontaria una lacrima
mi vela viepiù la vista
così resto al posatoio
che buttarmi, da allora
mi fa gemere gli occhi.
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