Smarrita, completamente sola , mi trovo in un labirinto, non riesco a riconoscere la strada.
Mi giro e da ogni parte c’è una siepe, mi ostacola e non posso andare avanti. Torno indietro ed ecco ancora un’altra siepe.
Eppure il percorso è uguale, mi sembra la stessa strada che ho fatto a ritroso.
Una farfalla mi sfiora il viso, tento di afferrarla ma si allontana, la inseguo.
Eccomi ancora davanti a una siepe, mi fermo... e la farfalla è sparita.
Perché non riesco più ad uscire da questo luogo, tutto è fermo e tutto ciò che è fermo vuole fermare me.
Comincio a correre, avanti, torno ancora indietro, adesso ho proprio voglia di gridare. Avrò paura? Non voglio aver paura! Troverò la strada in questo labirinto!
Ecco nuovamente la farfalla, adesso sono io a sfiorarla, mi ritrovo tra le dita la polvere che ricopre le sue ali e la farfalla volteggiando cade giù. Adesso morirà? Le ho tolto qualcosa di prezioso, il suo orientamento forse.
La vedo barcollare vicino ai miei piedi, cerca di sollevarsi ma la sua ala ferita si piega sull’altra , con qualche sforzo, quasi un saltello, si rintana tra le foglie della siepe.
Non la vedo più ma avverto il suo dolore. Cosa faccio? La farfalla ferita è un problema ma anche il mio labirinto mi buca la testa, mi sento in un vortice e non riesco a trovare l’uscita.
Se potessi volare! Planerei oltre la siepe superando gli ostacoli. E se oltre la siepe trovassi ancora ostacoli?
Mio Dio! Torno dove ho lasciato la farfalla, la cerco, la prendo sul palmo della mia mano. Povera creatura, sta lottando con la sua ala ferita, cerca di scuotere l’altra, forse ce la fa, le dò una spinta, leggera, ecco muove anche l’altra, mi sfiora le dita ma non lascia la mia mano, ha paura anche lei.
Che situazione parallela, trovare la strada per andare e il coraggio per volare.
Perché mi sono fermata? Perché mi sono persa?
Forse la siepe è il mio errore! Torno al centro del labirinto. Ecco adesso sento meglio il mio cuore, la farfalla mi solletica la mano, la lascio cadere!
Riesce a non precipitare, riprende il volo, a quota più bassa e si allontana. Non sparisce, mi volteggia attorno , si dirige verso una nuova strada,parallela alla prima, che non avevo visto.
Questa strada è diversa, non c’è siepe a sbarrarmi il cammino, sento un profumo , dei fiori, quanti fiori! Margherite, ciclamini, viole e tanto glicine sui vecchi muri. Corro, voglio arrivare subito,adesso ho fretta !
Il tempo nel mio labirinto aveva perso il tempo, non so neanche se ci sono stata veramente. La farfalla è l’unica cosa che vedo, mi ha guidato fuori e sono ‘’fuori’’.
Vedo qualcuno che mi sta aspettando, sta in piedi con le braccia aperte, mi sorride.
Avverto, nel suo sguardo, mille domande ma sono certa che mi abbraccerà senza chiedermi niente.
Raggio
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