Scritto da © Manuela Verbasi - Mer, 23/03/2011 - 19:16
Sono sempre stata incuriosita dalla vita degli altri, ed è per questo che passo le mie giornate a spiare i miei vicini. C'è una coppia con figli proprio sul mio stesso pianerottolo, li sento entrare in casa ed io mentalmente entro con loro osservandoli aprire la loro porta dallo spioncino. Sto in silenzio, trattengo addirittura il respiro, e dò un'occhiataccia al mio cane se si azzarda a ringhiarmi mentre osservo.
Siamo a Gennaio, lui entra intirizzito e si toglie prima il cappello, poi i guanti, lei lo aiuta a sfilare il cappotto. Un po' immagino, sento i fruscii ed i rumori, il mio orecchio si tende ad ascoltare parole che poi cerco di unire, sempre capisco: è solo esercizio di anni di appostamenti.
Lei entra e si toglie gli stivali: ha le cipolle e le fanno male i piedi coi tacchi che si ostina a portare. E' bionda ossigenata e un po' sovrappeso, ha gli occhi azzurri ma porta occhiali neri anche d'inverno.
Il piccolo del terzo piano scende correndo le scale e rumoreggia, Albino fischia, la mora del quarto piano ha l'amante, lo fa salire due giorni la settimana appena il marito esce di casa.
I Rosiconi hanno preso una multa e litigavano salendo con l'ombrello che hanno preso dal marocchino che passa sempre il venerdì.
Tutto sommato faccio del bene... so sempre se le figlie dei miei vicini sono rientrate ed a che ora, soprattutto con chi, anche quando i genitori sono in vacanza e loro portano in casa persone a pranzo, anche a cena. So dove vanno, non c'è niente di male a chiederglielo quando escono ed esco anche io nello stesso istante. So chi arriva e chi va via, so gli orari di lavoro di tutti i condomini, so chi si lascia, chi si picchia, chi grida, chi ha le corna e grazie a chi.
Io spio la strada dalla porta finestra del mio soggiorno... sposto leggermente la tenda così osservo senza darlo a vedere, io so sempre quanti amori e quali, si sviluppano nella zona in cui vivo. E chi si lascia, io già sapevo prima.
Non esco più molto di casa: potrei perdermi qualcosa di importante, meglio non rischiare. Telefono al lattaio che mi mandi il garzone con due rosette e un litro di latte, così chiedo a lui anche le cose che da sola non ho visto... e poi alla mia età dove volete che vada?
Siamo a Gennaio, lui entra intirizzito e si toglie prima il cappello, poi i guanti, lei lo aiuta a sfilare il cappotto. Un po' immagino, sento i fruscii ed i rumori, il mio orecchio si tende ad ascoltare parole che poi cerco di unire, sempre capisco: è solo esercizio di anni di appostamenti.
Lei entra e si toglie gli stivali: ha le cipolle e le fanno male i piedi coi tacchi che si ostina a portare. E' bionda ossigenata e un po' sovrappeso, ha gli occhi azzurri ma porta occhiali neri anche d'inverno.
Il piccolo del terzo piano scende correndo le scale e rumoreggia, Albino fischia, la mora del quarto piano ha l'amante, lo fa salire due giorni la settimana appena il marito esce di casa.
I Rosiconi hanno preso una multa e litigavano salendo con l'ombrello che hanno preso dal marocchino che passa sempre il venerdì.
Tutto sommato faccio del bene... so sempre se le figlie dei miei vicini sono rientrate ed a che ora, soprattutto con chi, anche quando i genitori sono in vacanza e loro portano in casa persone a pranzo, anche a cena. So dove vanno, non c'è niente di male a chiederglielo quando escono ed esco anche io nello stesso istante. So chi arriva e chi va via, so gli orari di lavoro di tutti i condomini, so chi si lascia, chi si picchia, chi grida, chi ha le corna e grazie a chi.
Io spio la strada dalla porta finestra del mio soggiorno... sposto leggermente la tenda così osservo senza darlo a vedere, io so sempre quanti amori e quali, si sviluppano nella zona in cui vivo. E chi si lascia, io già sapevo prima.
Non esco più molto di casa: potrei perdermi qualcosa di importante, meglio non rischiare. Telefono al lattaio che mi mandi il garzone con due rosette e un litro di latte, così chiedo a lui anche le cose che da sola non ho visto... e poi alla mia età dove volete che vada?
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