La Speranza? Si credo sia proprio la speranza... che va oltre.
Noi ci fermiamo un po' prima, a riposare. Il percorso è impervio ed è incerta anche la meta. Salire o scendere? Andare a caso... forse è il percorso esatto.
E se il necessario non è abbastanza? Si fa prima a svuotare le bisacce, meglio un bagaglio vuoto di superfluo che tanta roba utile solo al peso.
Mentre scende la notte, prepariamoci al sonno apparente, servirà a fermare le fatiche e chiudere in un cesto l'indaffarato pensiero, così aspetteremo l'alba dentro abiti nuovi, scalzi di parole e con occhi mansueti. E che dire del mare... esiste ancora e ci lava e ci fa nuovi .. ma è infinito e le nostre briciole potrebbero rimanere al fondo.
Che fai? Non andare a prenderli! Lascia che vadano a fondo! Sono solo briciole, il segreto lo portiamo dentro, domani si ritorna a cercare anche il fuori... Sai dove trovarlo? - Io ho un sospetto: Ho visto il "fuori" dentro e mi sono chiesta quale era il posto giusto.
Questa notte è lunga, ci aiuterà a sciogliere i nodi. Forse senza nodi tutto scivolerebbe a valle e la risalita sarebbe cosa vana! La valle come l'inferno: Un fuoco eterno e sopra il mare.
Quasi ti chiedo di tornare e già conosco la tua risposta, sei in viaggio e senza meta e l'arrivo è l'unica certezza. Sappiamo che il viaggio è mistero e nel mistero cerchiamo certezza.
Dov'è il luogo che ci teneva prima del tempo? E alla fine dello spazio dove saliremo? Forse torneremo sogno? Ma sono sogno adesso e tu sei trasparenza, in te posso vedere tutto anche quel che non esiste e in quel non esistere esisto anch'io.
Tu! Certezza del mio dubbio, affiancati e riprendiamo strada, la notte ha lasciato le sue vesti e l'alba nuova deve scegliere ancora i suoi colori. Ecco i fiori del mattino sono pieni di rugiada e sono come le parole quando inteneriscono il cuore. Se potessimo bagnarci della rugiada degli altri...forse non ci sentiremmo mai soli. Proviamo a camminare insieme, la solitudine confonde e spesso ci fa sbagliare strada. Vedi? Ora che dò il passo con te...quasi ti conosco! Stai cercando quel che cerco io? Non credo ma ci spero. Sopra gli alberi, la nebbia protegge, mantiene il fresco che ci serve a non avere sete.
Dai smettila! Sai che gli alberi non si toccano? Sono il respiro della terra e senza saremmo tutti morti. Morti di deserto? - Si! Morti di sabbia!
La sabbia soffoca, come l'inganno e siamo inganno noi, che cerchiamo nel vuoto. Non perdiamo la traccia iniziale, forse da quel posto ne supereremo un altro, fino a trovare quel che cerchiamo.
Tu sai quello che cerchiamo? - Non credo! - Forse immaginiamo di sapere ma tutto è sconosciuto a se stesso. Io non mi conosco e trovo somiglianza in te che allo specchio hai il tuo stesso volto.
Raggio
ps. esperienza meravigliosa di libertà delle parole, una ricerca del non senso che lascia il senso al non senso.
Esperienza fatta con un altro scrittore e con grande meraviglia scopro che già i Futuristi, a suo tempo, amavano fare queste elaborazioni con le parole a caso.
Credetemi, è stato bellissimo! E il mistero delle parole diventa ancor più grande!
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