Scritto da © ferdigiordano - Mer, 15/02/2012 - 17:21
Le cupole tremende dell’uragano da Damasco
annunciano l’urto del ferro con obici consueti,
a Homs: tutto si solleva se non è già morto.
I vivi colpiti godono di un frame imperdibile
e l’annuncio che ci sono, che sono loro
la cenere che ad un passo fa fuoco.
Le vittime nei resoconti stanno negli esempi
per dichiarare che la storia aderisce
alla sabbia e tutto accade alla duna
nell’apparente deserto se il drago di guardia non crolla
e la piazza nel paese getta la spugna
dall’angolo del gong.
A Homs si dispone del sangue impilato nei network
e a Damasco le ambasciate si svuotano
con buona educazione alla tempesta.
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