Scritto da © Franco Pucci - Lun, 05/09/2011 - 20:37
La luce fioca della lampada traballante al vento danza le ombre
il lampione arrugginito si piega come fuscello al verde
le lastre sconnesse del selciato giocano a rimpiattino su e giu.
Chiazze di acqua sporca nascondono insidie di piovre tentacolari
il barattolo rotola urlando metallo duro a spaventare i gabbiani
mani in tasca, bavero alzato ciondolo disarticolato, indeciso.
La panchina è sempre là in attesa, come ogni sera, alcova materna
mentre inciampo in una nuvola e mollo gli ormeggi, la nave va…
Ormai è largo mare, il riflesso argento della luna attira e confonde,
vento in poppa la fantasia naviga, controllo la rotta facilmente
da vecchio lupo di mare, esperienza navigata presso tutti i porti
della vita, angiporti fetidi, bettole infrequentabili, tutte scorie ormai.
Ora è mare aperto, anche la laguna è un ricordo, da lassù
l’ancora fende le nuvole, sorrido soddisfatto mentre accosto.
Seduto sulla panchina osservo con tristezza la nave disancorata
che veleggia lentamente tra nuvole di perla allontanandosi…
Ciondolo stancamente evitando tentacoli di piovre fameliche
l’urlo metallico del barattolo come sirena ne sottolinea la partenza
Un ultimo sguardo alle nuvole lassù, la nave va…
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