Scritto da © Franco Pucci - Mer, 17/08/2011 - 19:02
Francamente potrei farne a meno, ma mi solluchera l’idea:
quanto sei “franco”? mi domandano con simpatica malizia.
Ma a chi importa, oggi che il nickname e l’avatar impazzano
e ci si nasconde dietro il paravento di un dito di “privacy”?
Quanta della cosiddetta spregiudicatezza, del parlar diretto
è sincera o non’è forse una calcolata "captatio benevolentiae"?
Oggi che va tanto di moda esser contro sempre e comunque
quanto è scomodo poi metterci la faccia, il proprio nome!
Francamente me ne infischio, sberle nella vita ho dato e preso,
ho attraversato anni guardando negli occhi la puttana di turno,
firmando le poche vittorie e sempre le sconfitte, mai rinnegando.
Ma forse tutto questo non è che un altro stanco giro di valzer,
al ritmo dell’organetto asmatico del Luna Park delle Illusioni.
Venghino signori, la donna cannone fa l’occhiolino a De Gregori,
il leone si è suicidato stamani e il pagliaccio è in crisi d’identità.
Lo spettacolo è una schifezza, ma ha tanto successo sul web.
… e l’ironia è una Molotov che accende le code di paglia…
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