La dimora dell'anima (1^ parte, Il pilota dell'anima) | Poesia | Francesco Andrea Maiello | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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La dimora dell'anima (1^ parte, Il pilota dell'anima)

 

Quando alfin il cuor si ferma

con i suoi battiti incessanti,

qui inizia il ritorno dell’anima

con un viaggio inebriante

dalla sua casa di vacanza

in quel corpo strabiliante

tra le mirabilie della natura.

All’istante si compatta,

che spettacolo impressionante,

in una splendida pallina

dai colori sempre cangianti

con un nucleo bianco lucente

dal contorno rosso fuoco

e all’infuori giallo oro.

Nella sua effimera caduca essenza

dove dimora solo del tempo

tanti e tanti si son sempre dannati

alla scoperta del suo introvabile sito.

Con dimensioni irrilevanti

sempre a forma di microsferette,

invisibile viaggia in costante compagnia

di bianche particelle e rosse

con una sua schiera rilevante.

Essendo eterea la sua sostanza,

mai vi sarà rilevamento alcuno

con tanti vostri accurati esami,

adatti solo a svelar materia.

Col torrente circolatorio

sono andata per ogni dove

dando ovunque mia presenza.

Dalla valle del vostro pascolo

risalendo la grande porta

nel filtro epatico mi soffermavo

per acquisir candor limpido lucente,

nucleo centrale della mia essenza.

Continuando poi questo percorso

per la cava indi arrivavo

alla vostra forte pompa e,

al centro del vostro petto,

sugli alveoli mi posavo per uno scambio

così vitalizzante da assumere

color rosso fuoco ardente.

Da coscienza passando ad amore

tutto il corpo pervadevo

con i miei brividi scuotenti

per così tante e forti emozioni.

Di passaggio di nuovo al cuore

verso l’alto me ne andavo

arrivando ad un immenso monte

dagli anfratti sempre oscuri

con tanti sempre verdi arbusti

tra di lor ben collegati.

Qui ridavo loro luce

così cangiando il mio colore

dal rosso fuoco al giallo oro.

Or che mente diventavo

dirigevo con gran maestria

quell’orchestra così complessa

che solo i miei ordini rispettava.

Ripetendo questo circuito

vita natural durante

vi ho dato coscienza, amore e mente,

distinguendovi da ogni forma vivente

e preparandovi in conseguenza

alle delizie della vivida vita per sempre.

Impresa ardua però da attuare

per quel sempre ingordo interesse

a passioni e gioie fugaci,

nonostante la gran competenza

di vostri organi ed apparati,

anelanti senza intenti

alla purezza della mia essenza,

vera ed unica ragione di invio

da un’inesauribile fonte celeste,

che si trova compattata in infinita quantità,

oltre ogni realtà.

Là si posano per ristorarsi

schiere angeliche svolazzanti

che fan guardia permanente

all’ingresso del Regno dei Cieli,

per beccare qualche furbastro che,

profittando di schiere festanti

col clamore di canti e suoni,

d’improvviso cerca di avventarsi,

senza la sua completa catarsi,

là dove tutto è solo splendore.

Una cosa però mai saprò,

perché mai persone sensibili,

oltre ogni natural misura

con coscienze risplendenti

per candore e trasparenza,

con amor rosso fuoco ardente,

cadono di più in mali della mente

che poi tanto li faran soffrire.

Forse han luce troppo intensa

nella loro grande coscienza

con un fuoco quasi rovente

per amore straripante,

che ha effetto devastante

e per così tanta potenza

quel bel verde sempre imperante

si trasforma irriverente

in arsi secchi e vecchi arbusti.

È una falla che non perdono

a scienziati di tal valenza che,

con farmaci inopportuni,

vogliono curare sostanze eteree,

trasformando i malcapitati

in penose marionette vaganti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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