Scritto da © nello vittorio - Ven, 16/03/2012 - 17:12
Il mese Mariano, a tutti è noto
riempie le mangiatoie del loro vuoto;
sia d’erba che di fiori e pur d’ortaggio
scarseggiava, però, quel mese di maggio;
pur’ acqua quell’anno assai n’era poca
ch’ogn’essere vivente averla invoca:
Ed, allora Iddio ch’è bontà infinita
avea dilemma: A chi non dar la vita?
Aveva, Egli, già stabilito quanti
viventi doveano essere presenti
indi corregger specie potea qualità
senza, però ,muoverne la quantità.
Così , nel far degl’asini la conta,
alfine non rendere a nessuno onta
una unità la trasformò d’aspetto
lasciandogli di bestia l’intelletto.
Nacque così quell’essere corrotto
ch’accaffato posto elemento dotto.
Mostra d’umano tiene sol la scorza,
tanto ch’ogni suo atto è belluina forza.
Porcara prima e yena fu, indi, di poi
e onta cosparge su ognuno dei suoi
perchè sua esistenza è pari a bubbone,
tiranna come di Fère fu Giasone.
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