Scritto da © ID - Gio, 18/08/2011 - 16:13
la mia città di notte
è un ricovero di ombre che s'inseguono
nel chiaroscuro di mosaici
consacrati da poeti nottambuli
ambulanti presepi urbani
ai margini le sagome vaganti
sbadigliano ai semafori
sentinelle in attesa di automobili
e di rumori impercettibili
la mia città di notte
è un lebbrosario di anime che danzano
tra lucciole e falene
che respirano l'odore d'asfalto
sudore e gas di scarico
nel tribale del libero scambio
un purgatorio anonimo
cinque minuti di lavoro nero
e un soldino di felicità
la mia città di notte
ha in bocca il sapore di salsedine
e in tasca le ore piccole
sul lungomare di zagara e conchiglie
impronte di smeraldo
sulle panchine corallo di ponente
smagliature di sabbia che il vento leviga
cicatrici indelebili
di amori biodegradabili
la mia città di notte
è una mano di brezza fra i capelli
lunghi chilometri di tetti
a pettinare grondaie e davanzali
sono corone di rosari
intorno al collo di lampioni curvi
lucide trame di seduzione
a solleticare il buio
che la luce dell'alba dissolve
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