Scritto da © Anonimo - Mer, 27/01/2010 - 09:50
Eravamo fondi di un boccale:
tu sai che questo boccale ha trasparenze vane
per la rabbia della sete
- quando la bocca è secca
si vede il ghigno delle labbra nei verbi -
e cambia lingue come muta luogo d’appoggio
senza capire.
Ma noi, il fondo,
reggevamo il colpo degli svuotamenti
al banco.
Potremmo altro
se solo avessimo braccia
per abbrancare al collo una sorgente
e diventare l’anomalia dell’acqua
nel ciclo che asseta il buon lavoro.
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