Scritto da © Kami - Dom, 11/11/2012 - 07:41
Il desiderio di sfida nacque in me
al nascere del primo dilemma:
“Bianco o nero?”
Presi subito coscienza
dei miei limiti e della mia forza:
“Sfidare la sorte non è il mio forte
piegare la mente è seducente”
Decisi quindi di intraprendere
la via maestra:
”Una mossa ortodossa?
o una partita ardita?”
Pensai alle possibili
conseguenze del giocare:
”Il dramma del giocatore
è che mossa dopo mossa muore”
Rimasero pesanti interrogativi sul tavolo:
”Ma allora perchè si gioca?
perchè la morte si invoca?”
riuscii a trovare soltanto labili risposte:
”Dagli scacchi non ti distacchi
perchè la vita non è infinita”
Ritornò quindi la domanda cardine:
“Bianco o nero?”
Alla fine decisi di non scegliere :
”Cosa importa il colore a cospetto del dolore?”
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