Scritto da © Ito e Kiton - Ven, 28/09/2012 - 16:27
Questa poesia è la prima, che mio fratello(Kiton) ed io(Ito) scriviamo insieme. Siate indulgenti
Io non avrò
che da rimpiangerti.
Perchè non avrò
la tua speranza di trovare una vita sublime.
La cadenza evanescente della morte
che giunge al cospetto del tempo con glaciale distacco.
E se non avrò
i tuoi inappagati sguardi di assenso
la tua struggente bramosia di vivere
i tuoi sogni
che all'alba si sentono franchi da vincoli
come nessuno di noi due lo è stato mai.
All'indomani di ogni visione mostruosa
che dilania il passato.
Nei giorni senza una certezza
che la fede ha perduto nel suo viaggio di ritorno.
Corde d'acqua vibranti di urla sommerse dall'alta marea.
Sarò lo specchio d'acqua incendiato dal cielo.
Sarò l'ingordo senza una briciola
il ricordo senza memoria alcuna
della fragilità
che abbiamo dentro
e che poi ci rende crudeli
alla vita.
Di tanti regali il più ambito
e da noi smarrito nel viaggio di ritorno.
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