Scritto da © Franco Pucci - Dom, 04/09/2011 - 18:40
Tre marciavano spedite,
la quarta arrancava disfatta,
tre inorgoglivano il petto
la quarta piegava la schiena.
Sei antenne giocavano liete
a nascondino col sole morente,
due si confondevano meste
tra le ombre incipienti della notte.
[quattro formiche erranti
in fila indiana sulla mia mano
hanno svegliato il torpore
di un respiro addormentato]
Infinitamente piccolo
questo strano gioco militaresco,
il mio sorriso scandiva il ritmo
e la marcia proseguiva altera.
Tre formiche dal passo marziale
rubavano ammiccanti la scena
mentre la quarta annaspava mesta
sotto il peso della loro cena.
Infinitamente grande
la briciola rubata alla mia tasca,
bastano quattro istrioni in fila
tre passi cadenzati, e il mondo casca.
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