Scritto da © Piero Lo Iacono - Sab, 06/02/2010 - 17:41
Tu hai reso tutto indimenticabile.
Sono felice quando ci sei.
Poi latito stremato dall’arsura.
E volta per volta mi dai nascite
che seguono interminabili assenze.
Noi lontani da due distanti città
si guardava lo stesso chiaro di luna
e la luna ci univa
(il sole non si è potuto mai guardare).
La stessa luna si invocava
(l’una e le altre)
anche se da me era spesso
nuvoloso la sera.
Tuo quando vuoi.
A Zabriskie Point,
il punto più infossato e depresso
della Valle della Morte,
nelle Badlands americane,
abbiamo trascorso
in pieno deserto di siccità e sale,
ipogeo d’apocalisse
e dell’assoluta assenza di vita,
le ore più generosissime
d’amore.
Le più indimenticabili.
Te ne ricordi?
Ora ch’è neve di silenzi.
E più non potrei
se freddo senti
darti la mia mano.
“Non sapevamo che l’amore è come la poesia e che tutti gli amanti… si immaginano di innovarlo” (R.Radiguet, “Il diavolo in corpo”)
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