Scritto da © lunasepolta - Sab, 03/10/2009 - 06:14
indarno, oh quanto indarno ancora
recherà quiete ai canti
semina che accade di seme in seme
risaliremo i calici d’ottobre
rantolando rosari senza Dio
nel vivere o tacere aratri al ventre
ed una mano, la troveremo solo
al fine delle nostre stesse braccia
sempre più in là
foci d’un dolore, il vento
zolle di lune o nubifragi
lasceremo che ci attraversino
le dita di un bambino
troviamoci un inferno a mezza croce
il peso avanti e i proverbi degli angeli
dove il pozzo non è lungo la strada
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