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Il vecchio saggio

Il vecchio sedeva sulla panchina e osservava attento tutto quello che gli stava intorno.

La giornata non poteva essere migliore, c'era una temperatura mite e una leggera brezza ventilava i pensieri. Il vecchio con gli occhi curiosi, sorrideva a due bimbi che prendevano a calci una palla, mentre fingeva di leggere un vecchio libro che ormai conosceva quasi a memoria.

-Buongiorno!-

Un uomo alto, dalla corporatura robusta, sedeva ora accanto a lui.

-Bella giornata, vero?-

-Già, splendida- fece di rimando il vecchio.

-Viene spesso qui?-

-Tutti i giorni- rispose il vecchio

-Sto qui seduto e osservo il mondo-

-Lei è un vecchio saggio- disse l'uomo.

-Vecchio di sicuro-

-Anche saggio, sono sicuro- sentenziò il più giovane.

-E da cosa l'ha dedotto, scusi?-

-Da quello che legge e poi io la conosco, lei ne ha passate tante, tante sofferenze che ha trasformato in saggezza... insomma, lei è la persona giusta.

-Ma lei come fa a sap......-

-Io l'ho scelta- l'interruppe l'uomo.

-Mi ha scelto per cosa? Ma lei chi...chi è? Disse il vecchio balbettando.

-Ti ho scelto- disse in tono perentorio l'uomo, che nel frattempo era cresciuto di una ventina di centimetri -perché sarai l'uomo del futuro, la guida, colui che aprirà la strada al nuovo mondo.

Il vecchio, sollevato mezzo metro da terra, aveva lo sguardo impietrito, la bocca bavosa semiaperta e le mani come percorse da scariche elettriche.

Tutto intorno, il mondo non respirava, sospeso, immobile.

-Ti ho scelto- bisbigliò l'essere all'orecchio del prescelto.

Fu una frazione di secondo, un boato silenzioso, un bagliore senza luce, inspiegabile semplicemente.

L'uomo ed il giovane sedevano sulla panchina. Quest'ultimo prese il vecchio libro che stringeva ancora fra le mani e lo buttò per terra, vicino al cestino dei rifiuti, poi guardò l'uomo e si avviò.

-Dove vai?-

-A divertirmi- fece il vecchio ringiovanito.

-Ma io t'ho ridato la giovinezza perché, unita alla tua saggezza, fosse la fonte per un nuovo uomo!

-No, tu m'hai ridato la malattia della vita, m'hai ridato la forza, l'esuberanza, l'entusiasmo e come potrei, oggi, essere pure saggio?-

-Sarebbe come chiedere al martello di non battere sul chiodo, alla vela di rifiutare il vento od al bambino di essere già vecchio. E' assurdo! -Mi chiedi di scegliere la strada giusta, senza che ne abbia percorsa alcuna! -Fottiti, chiunque tu sia-

E così dicendo corse verso la discesa.

Chiunque fosse, lo seguì con lo sguardo fin quando non lo vide confondersi tra la folla.

-Gli umani- pensò -dategli un po' di carica e ripartono a testa bassa.

Esperimento fallito, è troppo presto, tornerò più avanti magari, fra mille anni, l'esperimento riuscirà. I giovani poi.....devo trovare un'altra formula.

-Eppure- pensava l'essere -ho scelto il più saggio di questa terra....

 

 

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