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Il tredicesimo apostolo

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Or ti piaccia gradir la sua venuta: libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta”.

Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, Canto I

 

Questo breve articolo non intende offendere la fede, bensì si propone come riflessione sul potere che la Chiesa ha costruito nel corso dei secoli ricorrendo spesso ad ogni mezzo e menzogna.

Michel Benoit, è stato monaco benedettino per oltre vent’anni, e per tre anni membro nello staff della segreteria di Stato Vaticano; ha scritto un libro molto interessante : "Il tredicesimo apostolo", da molti considerato pura blasfemia ma per altri un importante tassello che pone nella giusta prospettiva la politica condotta dalla Chiesa strumentalizzando la figura di Gesù Cristo e la sofferenza umana.

Il libro parla di Padre Andrei, uno studioso di testi antichi alla ricerca di verità ritenute imbarazzanti per il potere della Chiesa; è forse per questo che Padre Andrei viene ucciso sul treno che lo stava conducendo da Parigi al Vaticano dove era stato convocato dalla Congregazione per la fede. La storia ci insegna quanto La Chiesa abbia spesso fatto ricorso a mezzi più o meno leciti pur di non correre il rischio di una possibile destabilizzazione.

Padre Nil, grande amico di padre Andrei, sa che quella morte non è casuale, pertanto decide di approfondire il caso. Al corrente delle ricerche del suo amico conosce bene le implicazioni di tali scoperte che lo avevano condotto agli albori del cristianesimo ed in particolare a l’ultima notte prima della morte di Gesù, al tradimento di Giuda, che poi risulterà essere tutt’altro che un tradimento, ed alla scoperta di una figura misteriosa cancellata da tutti i testi cristiani cattolici: il tredicesimo apostolo: il successore predestinato al quale Gesù avrebbe affidato una missiva importante e che avrebbe poi negato la testimonianza dei Dodici apostoli e l'autorità di Pietro, accusato di aver accettato la divinizzazione di Gesù per sete di potere.

Dal Vaticano alle grotte di Qumran, dai misteri degli Esseni a quelli dei Templari, Nil vuole a tutti i costi ritrovare quella lettera che nessuno vorrebbe veder rivelata, né il Vaticano, né il Mossad né tantomeno la Mecca. Infatti mai, nei secoli, nessuno di coloro che hanno scoperto l’enigma del tredicesimo apostolo è vissuto abbastanza per parlarne.

L'esistenza del tredicesimo apostolo, la sua epistola tenuta segreta dalla chiesa di Roma e dai templari, dimostrano che Gesù non era Dio, il suo corpo non era resuscitato ma sepolto dagli Esseni da qualche parte ai confini del deserto d' Idumea.

Il libro di Padre Benoit, scritto in forma romanzata, è il frutto di anni di studi approfonditi per portare alla luce la mitica e controversa divinizzazione di Gesù circa il come, il dove, il quando; ma soprattutto il perché. Perché un uomo seppure dotato di capacità straordinarie fu trasformato in Dio dopo la sua morte?

Le ricerche di Padre Benoit lo inseriscono tra studiosi di esegesi, archeologia, linguistica che, seppure di differente background religioso, da anni si sono impegnati nel tentativo di portare alla luce le radici storiche di Gesù. Molte di queste ricerche hanno chiarito la relazione tra Gesù e un tredicesimo apostolo il cui nome appare sporadicamente nei testi sacri; un uomo nominato nel Vangelo secondo San Giovanni come intimo amico di Gesù e tuttavia tenuto nascosto in tutti gli altri testi sacri adottati dalla Chiesa di Roma. La sua figura viene collegata agli Esseni (ai quali anche Gesù apparteneva) e alla nascita di un movimento religioso che perdura tutt’oggi, nonostante le persecuzioni subite da parte della Chiesa: lo Gnosticismo.

Apparentemente il romanzo di padre Benoit potrà apparire simile a Il Codice da Vinci, però esiste un’unica e sostanziale differenza: il testo di Benoit si basa su solide ricerche storiche che lo rendono molto più temibile sia per la Chiesa Romana Cattolica, in quanto contrario alla sua secolare dottrina, sia per i mussulmani, poiché chiarisce le vere origini del Corano.

Come nel vangelo di Giuda (apocrifo), il Gesù di padre Benoit viene rappresentato come un essere umano straordinario, alla stregua di altri uomini capaci di operare miracoli e soprattutto scevro dal quel contemptus mundi che ha poi caratterizzato la dottrina cattolica; un uomo capace di sorridere e godere della vita.

Un Gesù che diventa Cristo per sua scelta, tanto che lo stesso Giuda assume il ruolo di attore del suo progetto: ”Tu sarai al di sopra di tutti loro. Perché tu sacrificherai l’uomo che mi riveste”; con queste parole egli svela il suo progetto.

Tuttavia non è mai stato chiarito lo scopo di tale progetto; se fosse di morte o di salvezza per sé e per l’umanità a venire.

Il libro pone in una diversa prospettiva il messaggio di sacrificio e martirio, caposaldo della Chiesa cattolica Romana. La storia delle sofferenze umane, alla base di questa ingiunzione millenaria, potrebbe essere riletta grazie a queste nuove conoscenze ed alla consapevolezza dell’immutata politica di potere perpetuata da parte della Chiesa "In saecula saeculorum", per poter essere inserita in un percorso di amore reale che parta dall’amore per la vita, per la natura di cui siamo figli e per il corpo che ospita la nostra anima.

Senza nulla togliere al messaggio di Gesù, ma arricchendolo di nuovi elementi che valorizzano la complessità della sua umanità sottraendolo alla spirale di colpa ed espiazione di cui siamo abbondantemente intrisi, il romanzo di Benoit ci restituisce un Gesù capace di provare piacere e sorridere persino quando dice che è morto per i peccati del mondo..

Un Gesù che ride delle debolezze umane ed anche di quelle dei suoi discepoli (apostoli); ride dello stesso Pietro quando lo tradirà per tre volte; ride delle assurdità della vita umana costantemente in bilico tra i limiti del corpo e la ricerca di assoluto.

Antonella Iurilli Duhamel

opera A.I.D. 2008

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