Scritto da © Stefania Stravato - Ven, 24/02/2012 - 09:58
come posso, ti respiro
e con le braccia
e tutta la forza, dei fianchi
tengo, le tue vite
quando vai, e
i ritorni, sono
figli di tramonti
nell'odore, della via
perché
l'oscuro, di questo
luogo, lascia i segni
densi, nel cavo del petto
e smuove, il richiamo
del bianco.
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