Scritto da © regina di cuori - Mar, 08/02/2011 - 12:08
Attraverso la brocca d'acqua si scorgeva, invitante, il piatto.
Collocato su una candida tovaglia, sfondo mirabile di una tavola
degna d'un re, attendeva impaziente il suo proprietario. Da esso
si sprigionava un profumo delizioso e traditore: un connubio
d'aromi stuzzicanti si alzava fumante raggiungendo le narici frementi.
Per quanto tentatrice fosse quella nicchia di porcellana, nessuno
ancora osava avvicinarsi. Non sapevo quale misterioso trionfo
nascondesse quello scrigno prezioso nè fino a quando avrei arginato
la curiosità che minacciava di prorompere brutale.
Proprio volendo essere impetuosa avrei potuto precipitarmi sulla
tavola, incurante degli sguardi stupiti che avrebbero impedito fatal-
mente ogni movimento.
Quel ben di Dio, difficilmente, sarebbe stato raggiunto senza prima
studiare una tattica ben precisa, infallibile. Chiunque, mentre pensa-
vo alla strategia d'avvicinamento, si sarebbe improvvisamente appro-
priato di quella preda amabile ed ambita al tempo stesso.
Dovevo far presto! Poichè i minuti, impetuosi, si rincorrevano, azzar-
dai sfacciatamente una mossa astuta: dirottai l'attenzione dei presenti
su un angolo dela grande tavola dove, decorata sontuosamente da
bignè, in solitaria attesa di qualcuno che la degnasse d'uno sguardo,
si ergeva superba una torta al cioccolato.
Allora, in silenzio, m'avvicinai alla tavola e poichè l'attenzione gene-
rale fu catturata da quell'angolo ameno, con gesto felino afferrai il
piatto...Finalmente, le tagliatelle ai funghi furono mie!
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