Scritto da © Franca Figliolini - Mer, 13/06/2012 - 07:05
dici, non so quanti anni erano che non sentivo la parola
«gerla»
così, nel paese dei nomi perduti
si accatastano cose come le pietre
sulle tombe degli ebrei, l'accumulo
del peso
che sovrasta ciò che è stato
e segna il passaggio. il nomadismo
della lingua ha in sé le caratteristiche del deserto.
la piaga del sole che brucia,
infinitamente brucia sbiancando le ossa.
neanche i nudi nomi restano, la sostanza delle cose
arde
nella pira della dimenticanza
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