Scritto da © Franco Pucci - Gio, 14/04/2011 - 16:53
Sono arrivato sin quassù con volo arcuato, ora
aggrappato a questo lembo stracciato di nuvola
riposerò le stanche ali di gabbiano mistificatore
scruterò il palcoscenico con i miei occhi da falco.
Stanco d’istrioniche esibizioni nel circo della vita
dopo la superbia degli improbabili voli senza rete
mentre con l’arroganza negli anni piombavo le ali
ho trovato rifugio quassù, ai margini dell’immenso.
Aspettami stanotte, scenderò e verrò a prenderti
anche se l’amica luna fosse senza respiro e il buio
fosse pece impenetrabile, come radar i miei occhi
guideranno il nostro volo, sarà il clou della serata.
Indifferenti agli applausi di un pubblico ipocrita,
abbracciati nell’ultimo atto della nostra esibizione
fianco a fianco appesi sulla nuvola vedrai l’amore
nei miei occhi di falco, mentre laggiù il sipario cala.
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