Scritto da © Franco Pucci - Ven, 24/06/2011 - 20:10
Vivido l’arancio inattinico della luce guardiana
proietta ombre cremisi all’incendio del tramonto
mentre riflessi rosso sangue graffiando il mare
rimandano messaggi luminosi al buio incipiente.
Ritornano i legni sparsi all’orizzonte al richiamo
stridono le catene degli argani corrosi dal sale,
i gabbiani scortano famelici il gratuito banchetto
e danzano mille ali al ritmo colorato delle ombre.
Orfano si oppone al cobalto della notte il chiarore
della piccola torre solitaria, stanco il cuore pulsa,
mentre la sua solitudine piange lacrime d’arancio
un diadema di zaffiri incorona una luna vanitosa.
[luci della ribalta per una pièce in eterna replica]
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