Scritto da © Pinotota - Mer, 13/04/2011 - 14:26
In silenzi friabili nel crepitio delle stagioni
rileggo il mio pensiero
dove s’adagia il mio respiro
In quieto declino sulla tela dell’intimo
timidi i concetti
sfilano le abitudini
Il mio preferire le cose un po’ sfatte
e perdute nei vicoli
del tempo maestro…..
Dolci seni cadenti e gentili
lo sguardo incurvato
sfiorato da un filo di tristezza
Labbra aggrinzite dall’alito del vento
le cosce di tremolante
tessuto sfinito
Vite vissute sul ciglio di fuggenti percorsi
da respiri adagiati
su segreti tormenti
Sensi amorosi snervati
da torbidi cedimenti
Come piuma senza radici
il corpo oscillante
nel cammino illuminato
dal pallido chiarore
di pomeriggi d'autunno
tra brume che
offuscano i desideri
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