Un orso di pezza di fronte ad una lapide
un ricordo sporco di giorni a sfogliare
l'eiezione del circo ultimo dei nati folli
rinsaviti durante i giorni a venire
Benvenuti al cimiteri dei sogni scomparsi
delle favole raccontate quando si ha più paura
delle poche ferite rimaste
ci si trucca da marionetta senza galloni
Un biglietto per entrare
un desiderio per uscire
Una bambola di pezza
in una gabbia di fil di ferro
la scena madre di un teatro all'aperto
cibo a venire
per non scendere a compromessi
con una fame atavica di non vita
Una moneta tra le mani
una lacrima tra i denti
ed una chiave
perduta nei meandri ancora da disegnare
Un circo ed uno spettatore
una inorridita paresi del posto più oscuro della vita
Un sorriso a molla
una riga di fumo
a segnare un dispiacere
Bambole come gramigna
che infesta il lato al confine dello specchio
mezze rotte
con la porcellana che non profuma
sotto un cielo tinto di verde scuro
I fili che tenevano a pezzi la vita
ora sono deboli
su di un palco in ombra
freddo di un desiderio
che si avvampa ad ogni alba
peccato non ne vengano più da queste parti
E ancora sento le bambole di porcellana gridare
nei depositi di ciò che si dimentica volentieri
Questi i sogni che incendiano
i paradisi delle marionette
in un cimitero a luci spente
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