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il bunker III segmento-Mikael

"Oh! Mikael....sei sempre in ritardo." disse Anne, riempiendo il vuoto con pensieri silenziosi.
IL coprifuoco alle sei. Mancava poco, davvero poco. Il cielo si iscuriva passo dopo passoe
Anne calcolava, in mente, i chilometri da percorrere, dal punto in cui si trovava, la Third Avenue, al Bloomberg Tower in 58th Street, correndo per le strade vuote di una città distrutta e l'orizzonte libero, sconfinato, di un mondo senza futuro. Non ci sono più le ombre sul selciato dei palazzi incastonati. Non ci sono più gli angoli.
"Oh! Mikael; Il tuo sorriso. Oh! Mikael; I tuoi occhi azzurri come il mare primordiale. Si chinò a raccogliere una tazza di metallo smaltato, ancora intatta. Sopra c'era scritto: Pasticceria Bruno. Cassate e cannoli artigianali. Bakery & Restaurant-676 Forest Avenue-State Island-New York. Anne ricordava quei sapori, i profumi. Quando la guerra era lontana e lei bambina, andava, spesso, da Bruno, coi genitori e la piccola Nancill, sua sorella. Il passato è passato, ma, in quegl'anni di normalità, sembrava potesse aprirsi ad un futuro più roseo. Ed invece...........
"Mamma, papà, sorellina. Dove siete"?
"Corri, Anne". Poi sentì uno sparo e quasi svenne, quando vide cadere ai suoi piedi il corpo senza vita del Drill."Sei ferita" le chiese Mikael. Lei si strinse a lui. Mikael era un giovane di 22 anni, appena compiuti. Figlio di un medico al servizio dell'ammiraglio. Aveva i capelli, il sorriso ammaliatore e losguardo sognatore della madre, morta durante la guerra. Sembrava che niente gli pesasse e tutto era facile per lui, leggero. Quando Anne era triste, le asciugava le lacrime con semplici giochi di magia e parole dolci. "Prendi, Anne". Le diede un bacio e poi le infilò l'ago in una vena. Aveva imparato dal padre ed era molto pratico. "Sei uno stupido, Mikael. Ma perchè continui ad essere così generoso con me"? "Perchè ti amo" rispose. Il sangue scorreva, lentamente, dalla sacca. Anne cominciò a sentirsi meglio. Mikael le stava davanti , con la sacca tenuta bene in alto, parlando del futuro. Quando la trasfusione terminò, l'accompagnò per un breve tratto. Il sangue di lui, dentro di lei, dava un senso alle sue preghiere, la costringeva a credere in un poi. Si baciarono. Poi Anne incominciò a correre, a perdifiato, nella polvere. Le porte del bunker stavano per chiudersi ed i suoi figli l'aspettavano.

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