Scritto da © Bruno Amore - Mer, 09/05/2012 - 07:29
Presto mi sono sentito
un pezzo di pane fuori dalla madia
una squilla che dondola nella campanaria
d'una chiesa sconsacrata di campagna
visto asciugarsi il sangue versato
mescolarsi al miele della pace e
tutto diventare, con poco, fortuna tra le cosce.
Ho immaginato, sognato di poter scrivere
di quella profondità liquida, sempre pronta
a debordare dalle ciglia
avendo guardato, senza svoglia, i libri
come fossero pozzi pieni di voci
aliene, incomprensibili
impararvi nulla e prendere a spiare
attraverso fessure aperte nei muri grigi
dalle quali soffiava l'esistenza.
Ho vestito la vita di tanti sogni
che appartenevano solo all'illusione
pur se, alle volte, sembrava la speranza
di un'auspicata desiderata metamorfosi;
e quel pane bagnare, nel sapore di una donna
da far nascere una storia e abbandonare la casa.
Non mi strinsi nei vecchi o nuovi panni
per difendermi dal gelo della mancanza;
erano tutte bianche le pagine future
pensai doverle incidere d'inchiostro
perché dicessero di me che ci provavo
nonostante battesse sulle lastre la pioggia
scatenata dalle bocche cupe delle nubi
ma non vidi mai un orizzonte accettabile
oltre il bruciore degli occhi.
Presto mi sono sentito
un pezzo di pane fuori dalla madia
una squilla che dondola nella campanaria
d'una chiesa sconsacrata di campagna
visto asciugarsi il sangue versato
mescolarsi al miele della pace e
tutto diventare, con poco, fortuna tra le cosce.
Ho immaginato, sognato di poter scrivere
di quella profondità liquida, sempre pronta
a debordare dalle ciglia
avendo guardato, senza svoglia, i libri
come fossero pozzi pieni di voci
aliene, incomprensibili
impararvi nulla e prendere a spiare
attraverso fessure aperte nei muri grigi
dalle quali soffiava l'esistenza.
Ho vestito la vita di tanti sogni
che appartenevano solo all'illusione
pur se, alle volte, sembrava la speranza
di un'auspicata desiderata metamorfosi;
e quel pane bagnare, nel sapore di una donna
da far nascere una storia e abbandonare la casa.
Non mi strinsi nei vecchi o nuovi panni
per difendermi dal gelo della mancanza;
erano tutte bianche le pagine future
pensai doverle incidere d'inchiostro
perché dicessero di me che ci provavo
nonostante battesse sulle lastre la pioggia
scatenata dalle bocche cupe delle nubi
ma non vidi mai un orizzonte accettabile
oltre il bruciore degli occhi.
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