Scritto da © Princ3ss - Gio, 12/07/2012 - 15:42
Ti potresti distrarre, guardando il cielo di sera.
Sembra ringiovanire, mentre la luce insicura si chiede di nuovo se sia il tempo dell’avvento o della fuga veloce dietro le chine, ispessite di sassi e dei voli più calmi tracciati dai predatori.
Dall’alto le ali appaiono sottili; come fogli di pergamena, dove il vento traccia la storia.
La notte è ancora distante, poiché insiste la luce e cesella linguaggi nei colori più vari.
Sarà un diluire bagnato, che dal rosso scarlatto declina a qualcosa più tenue, e tratteggia dei segni nell’aria dove si distende la fantasia dei tuoi occhi.
Mi chiedo spesso cosa catturi tu di questi colori, se il senso di pace, e d’infinito dell’essere, oppure se la luce ti grava nelle zone più oscure, negli anfratti della memoria, fatti di grigio sfumato nel nero.
Se potessi farti un regalo a colori, raccoglierei il bianco increspato, capriccioso di una nuova aurora e accanto vi poserei le ultime tinte del celeste del cielo, quello di sera tardiva, senza affanno e in bagliore di notte.
[Ed è così, sempre, per quanto mi manchi.]
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