Ho pensato al caffè nella tazza, al riflettersi del viso allungato e al fumo che entra nel naso ed è l'aroma che si presenta, prima anche della vista ti dice: caffè!
Sono i pomeriggi svogliati, quelli dei capelli raccolti con la molla di plastica quando non ricordi neanche se ti sei lavata il viso, tra i gesti automatici, i panni stesi ad asciugare, indifferenti a tutto.
Buchi il pensiero, ne crei uno quando non ce n'è, ti installi nel mio hard disk, e non c'è modo di farti andare via. Poi voglio che resti, il pensiero lo cerco se non s'insinua e non s'installa. Voglio instradare ogni pensiero al tuo pensiero. Voglio te. Mi tieni come un vetro, nell'ansa giusta dei respiri, e più dentro, come una spirale di colore. Con il polpastrello, intinto, dammi il blu, sugli occhi e sulle gote, sfiorando le labbra, tatuando i denti di un morso dolce.
- Blog di Manuela Verbasi
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