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Contro John. Invettiva.

Quegli asini atroci che si esibiscono come pornodive o porno-rockstar alla Lady Gaga davanti alle telecamere, inscenando lo spettacolo mostruoso dell’abbattimento di poveracci e di innocenti come capi di bestiame, per di più legati e inermi, il che è da vigliacchi, altro che “combattenti”, mentre attuano il loro vergognoso mattatoio balbettano scuse analfabete ove avanzano pretese pseudo-ideali, farneticando intorno ad Allah o alla “cattiveria” (proprio loro!) dei loro “nemici” occidentali. Ebbene, c’è da rimarcare il fatto: le loro patetiche discolpe, inzuppate in una puerile enfasi stentorea, che sarebbe esilarante se non fosse seguita dall’orrore, sono nulle, sono azzeramenti del discernimento e nulla hanno a che vedere con una qualsiasi ratio politica, religiosa, o perfino militare. Qui abbiamo a che vedere con due elementi: la crudeltà e l’analfabetismo. E questi sono legati. Soltanto un bifolco rozzo e super-stupido può talmente disconoscere la sensibilità e la ragione da compiere massacri in quella guisa, così, sans souci… Dentro costoro batte il martello dell’ossessione nevrotica, quello del fallito perseguitato dalla paranoia dei suoi complessi di inferiorità. Il suo odio, inconsapevolmente auto-ritorto, significa solo questo: il sadico rovesciamento all’esterno della sua inalienabile autodisistima interna. È lui che vuole per sé il trattamento che infligge alle sue vittime, un trattamento che configura infine, nel suo delirio, la vendetta, la rivalsa ed il suicidio insieme.
È ora di finirla, di liberare il mondo da costoro. Non ritengo più possibile, né accettabile, né concepibile il prosieguo di questa guerra assurda tra la preistoria e la fantascienza, ove dei fantasmi dell’inconscio sfrenato, ossessi con la foia addosso di trucidare onde redimersi, si scontrano con i cloni della techné… Penso al pazzo furioso John, che squarciava gole di incolpevoli davanti alle telecamere, abbattuto da un  missile sparato da un drone contro la macchina su cui viaggiava. “È solo ferito.” Si sono sbrigati a gridare i suoi sodali. E io ho pensato, già, molto ferito. Forse esisteva ancora un dito mignolo di John, ferito sull’unghia. Il resto, dissolto, svanito nei gas dell’esplosione come neve al sole…
 

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