Scritto da © Franco Pucci - Gio, 01/12/2011 - 17:43
Cinereo acrobata librato
tra opaline coltri d’ovatta
e liquida lastra di grigio
riflesso d’inquieti umori,
come aliante circospetto
silente sorvola planando.
Mimetico, tono su tono,
nulla, se non un fruscio,
una tenue bava di vento
che accarezza le canne
e corruccia lieve il piano,
rivela la sua presenza.
[un bagliore argenteo
lungo un istante, laggiù...
brillano gli occhi rapaci,
e il becco, lama di falce]
Un tuffo, un colpo felpato
buca il fermo immagine
di una trama monocolore.
Arruffa l’apatica scena,
protagonista della recita,
il sicario coatto della vita.
L’airone, nel grigio.
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