Scritto da © Alessandro Moschini - Mer, 11/04/2012 - 21:21
Mamma,
ti sento nella gola
che chiude alle lacrime
fluire copiose dalle iridi
brucianti di sale
che lascia il ricordo.
Sei sasso rimasto sul cuore
che non trova più acqua
ed arresta i rimbalzi gioiosi
in un arido lago.
Sei musica di un tempo lontano
che suona tra i solchi
del ricordo che tocco
di nascondini
e di rincorse attorno al divano
ridendo.
Adesso che non ho punti fermi
vorrei le tue mani
ad asciugare i miei occhi
ancora una volta
come quando da piccolo
l'Uomo Nero scacciavi.
Eppure ti sento
nei passi che faccio
ed in tutte le scelte
anche quando
di me stesso ho paura
e mi sento sbagliato
voce di dentro
che parla attraverso di me
anche quando ti chiamo
e che sui timori
mi fa avere la meglio.
Mi manchi.
ti sento nella gola
che chiude alle lacrime
fluire copiose dalle iridi
brucianti di sale
che lascia il ricordo.
Sei sasso rimasto sul cuore
che non trova più acqua
ed arresta i rimbalzi gioiosi
in un arido lago.
Sei musica di un tempo lontano
che suona tra i solchi
del ricordo che tocco
di nascondini
e di rincorse attorno al divano
ridendo.
Adesso che non ho punti fermi
vorrei le tue mani
ad asciugare i miei occhi
ancora una volta
come quando da piccolo
l'Uomo Nero scacciavi.
Eppure ti sento
nei passi che faccio
ed in tutte le scelte
anche quando
di me stesso ho paura
e mi sento sbagliato
voce di dentro
che parla attraverso di me
anche quando ti chiamo
e che sui timori
mi fa avere la meglio.
Mi manchi.
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