Scritto da © redazione - Dom, 23/05/2010 - 09:12
Diciotto anni fa, alle 17.58 del 23 maggio del 1992, l'autostrada Palermo-Mazara del Vallo, all'altezza di Capaci, saltava in aria per mano mafiosa, sventrata dall'esplosione di 500 chili di tritolo. Quel cratere, che uccise il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, e i tre agenti di scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, rappresenta, oggi più che mai, una ferita ancora aperta nel cuore degli italiani che vissero in quei giorni una delle pagine più buie della storia recente del Paese.
contro la mafia
Esplose in un giorno di maggio
Esplosero
Perché lo stato
……… lo stato ..……
La mano davanti alla bocca
per non urlare
la furia cieca il dolore
Rosaria dai capelli ricci
e le labbra esangui
il prete impaludato che toglie il microfono
Loro non cambiano
non cambiano
e sono qui
anche qui
in questa chiesa
nella città di sangue
sangue
sangue
Quelle bare allineate
ed io qui
in silenzio
Impotenza, impotenza e dolore
Ma poi la folla la folla
Le grida
La rabbia
: non più soli
Esplosero
in un giorno di maggio
e noi esplodemmo
E gridammo
Finché il silenzio non ci avvolse
di nuovo
-di nuovo-
Silenzio
FrancaF
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