Scritto da © giuseppe pittà - Ven, 23/08/2013 - 09:24
scoppia di salute
Venere
gioca con la spuma di
una Tuborg
sognando strade danesi e
canali di Copenaghen
intanto mi abbraccia svogliata
fingendo un interesse che
non abita più dalle sue parti
sospesa in un vortice da
venditori di buon fumo
sotto il plaid di un cielo a
strisce di luci da discoteca
venderemo a saldi il
nostro Olimpo
ne siamo consapevoli
tutta la banda vuole uscirne
l’affare non merita più attenzione
intanto ce ne andiamo di
mondo in mondo
scortando tutte le nostre follie e
cantiamo nenie assolate ai
ghiacciai che freddano i cuori
raccogliamo lacrime solide
come fossero piccole caramelle
trasparenti
confezionandole delle
frasi più celebri per
regalarle ai bambini di domani
mentre confiniamo ai monumenti
tutti i vecchi e nuovi fallimenti
il tutto con la Venere più amata che
si concede un altro tradimento
nella semplicità di
una naturalezza delle scintille e
nella pratica consueta di
un fuoco fatuo a sapor di cimiteri e
pure qui le fabbriche chiudono
si alzano le bandiere dei lavoratori in
lotta
si leccano le rispettive ferite
amministratori delegati e
organizzazioni sindacali
intanto che spopolano sugli oblò le
trame governative e
inchiodano le urne per le
prossime consultazioni elettorali
per fortuna ho la mia Dea preferita che
pure se mi uccide ogni volta con
il veleno magico della passione
mi spinge all’urlo più concreto di
finta libertà
è per questo che
parto felice per l’isola di ieri
dove
senza tocchi di fantasia
torno ad incontrare le migliori poesie
quelle rosse magari di vergogna e
di autentica voluttà
dove ritrovo intatta e sempre sacra la
mia unica soluzione
quella che
affonda nella schiena le
unghie laccate e
senza se senza ma
baciandomi di denti le labbra a
morsi
sa soffiare un ti amo salutare
giusta terapia di viaggio
verso il solco della Luna
un mare più tranquillo
verso la salvezza di
dimenticare
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- Blog di giuseppe pittà
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