Scritto da © giuseppe pittà - Sab, 08/12/2012 - 09:45
il tempo ha piume lucide di pavone
da intingere nel rosso vivo di un sangue che si svela
per disegnare i contorni dei gesti
che ci hanno separato fino a quel giorno
in cui tutto ha cominciato a svolgersi
come una pellicola degli anni quaranta
muti e inconsapevoli passo dopo passo verso un senso
mentre le parole parlavano e urlavano altro
ora nelle mani che si giungono a cercarsi ogni istante
camminando vicini fianco a fianco
portando marchiati a fuoco tatuaggi al cuore
ore dopo ore piangendo ridendo facendo l'amore
si delineano i gemiti che prendono un'unica forma
e i sospiri che si appagano in un abbraccio
dove amo il tuo Amore, Amore mio
che mi parla di quanto sei me e te io
anche quando il mondo è in panne
e nulla ha senso più di tutte le parole che ci sussurriamo
antiche come la notte dei tempi
figliastre di tutti i diavoli che si combattono
sfoderando guerre e maledizioni
mentre noi sempre in lotta
in cerca di un angolo vicino al paradiso
in braccio alla luna che ora stilla solo miele
in ogni luccichio del suo splendido candore
quando specchiandosi nel ghiaccio di questi giorni
ci guarda ammiccando ai nostri corpi
fusi da un incantesimo che non ha eguali
da costruire in un tempio uccidendo draghi e streghe
per rendere eterna la favola di questo amore
sognando
come vento di
contrabbando
spingo il cielo verso le
mie più sacre colline
mentre di sangue si
macchiano le perle del
nostro autunno
amo il tuo Amore, Amore mio
nella nudità delle
parole della verità
più e più vera
del godimento d'essere me
consapevole d'essere te
nelle promesse della
complessità della pace
nel corso veloce di
nuvole mai veramente
appagate di
questi desideri senza
ghiaccio né fastidi di
questi cori da montagna
soffici di neve e
mille raggi di sole e luna
amando di te tutto l'amore
che niente e nessuno
spegnerà più nei
tradimenti
che nessuno e niente
soffierà verso altri
fuochi di battaglia
ma solo scintille di
stelle e magie
perché di te
senza strane storie
nelle tele dei
miei Maestri di colore
santificherò la follia nel
bosco delle emozioni
guardando me nei
tuoi occhi nella
folgore dei
nostri giorni migliori
per guarire le
piaghe dei silenzi
conquistando le vette
bacerò tutte le
nuvole
perché di te
a dismisura
amo completamente il
tuo Amore, Amore mio
(Baccaodorosa/Giuseppe Pittà)
*un grazie (di cuore seppur malandato) a Baccaodorosa, per l’attizzatoio che ha usato per permettermi di smuovere/rimuovere tante delle stramaledette pazzie. Grazie per la pazienza, per il perdono alle mie tante stramalefatte, per la dolcezza, unica, con cui ha alimentato la carenza zuccherina del mio alcoolico spirito di pensiero. Grazie per l’affetto, che decisamente si presenta sempre più magnificamente “oltre” e che mi fa traboccante di ottime buone cose, sempre e di più. Grazie. Anche per questo bellissimo tango. Si.
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