Scritto da © giuliano leandro loy - Sab, 10/01/2015 - 19:13
Ho malridotto
il pensiero mio,
in una perduta speranza.
Dentro una bettola,
la voce stonata, incredula,
di una donna avvinazzata.
La sua esasperazione,
mi ricorda,
la premessa per un addio.
Nelle strade sudice,
ne percorro il cammino,
mentre intravedo
corpi di ombre macilente.
Vecchi ripiegati in se stessi,
si rimpiangono lamentosi.
Nelle città del dolore
tutto intorno risplende,
l’inconsapevole grigiore.
Un mondo disumano,
donde tutto si affranca
d’indicibile abbandono.
Gli speculatori
della sanità privata,
vendono posti letto
a peso d’oro.
Per i più indifesi,
non ospizi popolari,
ma il ciglio putrido
di marciapiedi puzzolenti.
Parole ipocrite sciorina
la televisione d’informazione.
Mere bugie mentecatte,
dal sofisma politichese.
Un parlamento
per solo proclami,
ottanta euro
per soli abbienti.
il pensiero mio,
in una perduta speranza.
Dentro una bettola,
la voce stonata, incredula,
di una donna avvinazzata.
La sua esasperazione,
mi ricorda,
la premessa per un addio.
Nelle strade sudice,
ne percorro il cammino,
mentre intravedo
corpi di ombre macilente.
Vecchi ripiegati in se stessi,
si rimpiangono lamentosi.
Nelle città del dolore
tutto intorno risplende,
l’inconsapevole grigiore.
Un mondo disumano,
donde tutto si affranca
d’indicibile abbandono.
Gli speculatori
della sanità privata,
vendono posti letto
a peso d’oro.
Per i più indifesi,
non ospizi popolari,
ma il ciglio putrido
di marciapiedi puzzolenti.
Parole ipocrite sciorina
la televisione d’informazione.
Mere bugie mentecatte,
dal sofisma politichese.
Un parlamento
per solo proclami,
ottanta euro
per soli abbienti.
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