Scritto da © giuliano leandro loy - Gio, 04/10/2012 - 17:29
Dovrei concentrare il mio sguardo
nel riflesso del mio specchio
per carpire ciò che il mio esistere
mi nasconde da sempre
*
Vorrei poter decifrare i moti interni dell’animo mio
quando s’inonda dell’essenza propria
per ascoltarne l’armonia che vibra
e che si diffonde nel corpo
a colorarne persino il mio volto
*
Potrei desiderare che i miei occhi
si avvolgano dentro una tenue malinconia
per trasmettere all’altrui un’emozione
una salienza e una pura e legittima mia necessità.
*
Dovrei comprenderti maggiormente anima mia
che segui questo mio corpo stanco e viatico d’esperienze
in questo mondo d’uomini smarriti, impazziti.
*
Dovrei riflettere e detestare quella parte sciocca di me
che si ostina nella comprensione e la ragionevolezza
dell’altrui futili motivi
Dovrei … vorrei, poter essere migliore
nel bene o nel male tenere ferreo il pensiero mio
che invece vola e batte le proprie ali
esprimendo la poesia maledetta dell’animo
*
Plano e ascendo velocemente
persino dove il buon senso mi dovrebbe fermare
*
Nella vita non c’è condanna peggiore
che essere interpreti d’emozioni
*
Siamo esiliati in noi stessi in ogni istante
e pronti a soppesare un’indefinita realtà
che non determiniamo mai come la nostra
*
Noi, i poeti maledetti dagli uomini e da Dio
gli accattoni che mendicano degli altrui sentimenti
un poco d’avanzi di cibo di un lauto pasto
da costoro … appena terminato.
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