Scritto da © giuliano leandro loy - Sab, 01/12/2012 - 16:45
Correvo nella mia strada interiorizzante
e la mia libertà percepita intensamente
diffusa, sognante.
Un cane smarrito che tiene il segnale
olfattivo di una traccia emozionale,
da percezioni limitanti
un misero uomo pensante.
*
I miei pensieri disseminati per la strada
e le notti costellate di platonica illusorietà
il tempo che scorre di inaudita rapidità
un vortice temporale che dileggia per ogni dove.
*
L’intendimento della mia maturità
e la deduzione per la sopravvivenza.
L’animo che non tiene intendimento
della propria limitatezza umana.
*
L’inverno non bussa nell'uscio
ma le porte le apre nel silenzio.
L’umana consapevolezza
della misera corporea fragilità.
*
Ormai disilluso ... giaccio con
la mia impalpabilità nel ricordo.
Se non ti avessi mai vissuta
mia dissennata giovinezza.
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