Scritto da © giuliano leandro loy - Sab, 23/11/2013 - 07:37
Ora siamo qui, seduti, nascosti.
Siamo lontani da orribili occhi
di mondanità superflua,
di sguardi faceti.
Troveremo tra queste pietre,
rose muschiate
e germogli che assorbono il sole.
Qui ... nella quiete tutto si rinnova
nella sacralità del momento.
Serberemo infinite speranze,
e sorrisi perduti chissà ... da dove.
Ascolteremo l'origine del tempo,
donde tutto è già compiuto
dalla morte chiaroveggente.
Ascolteremo parole sciorinate
e locuzioni, per forbiti sciocchi,
in notti peste, di veglia, di paura.
Gorgoglieremo acqua e sale
dentro le nostre vene,
nel nostro limitante ciondolare
dalla ripa del cielo ottenebrato.
Ci lasceremo conquistare
da venti rapidi, saettanti,
che sibilanti di perdute armonie
ci rinnoveranno il dolore
in esser sempiterno uomo.
Troveremo fiocchi di luce,
che si tramuteranno in lacrime,
nel volgare caleidoscopico,
che giace in ogni astratta mente.
Guarderemo amico mio,
con occhi assorbiti dal cielo,
nuvole fosche che oltrepassano
le intenzioni inconcludenti.
Pernotteremo in rifugi imperfetti,
dove sconfiggeremo l'empietà,
e donde ricorderemo le nostri croci
di legno impastato ... alla follia.
Tenteremo di eludere
la maledetta storia
ridonandoci ... di pace,
in un soffio ondivago
il nostro tramutarsi.
Siamo lontani da orribili occhi
di mondanità superflua,
di sguardi faceti.
Troveremo tra queste pietre,
rose muschiate
e germogli che assorbono il sole.
Qui ... nella quiete tutto si rinnova
nella sacralità del momento.
Serberemo infinite speranze,
e sorrisi perduti chissà ... da dove.
Ascolteremo l'origine del tempo,
donde tutto è già compiuto
dalla morte chiaroveggente.
Ascolteremo parole sciorinate
e locuzioni, per forbiti sciocchi,
in notti peste, di veglia, di paura.
Gorgoglieremo acqua e sale
dentro le nostre vene,
nel nostro limitante ciondolare
dalla ripa del cielo ottenebrato.
Ci lasceremo conquistare
da venti rapidi, saettanti,
che sibilanti di perdute armonie
ci rinnoveranno il dolore
in esser sempiterno uomo.
Troveremo fiocchi di luce,
che si tramuteranno in lacrime,
nel volgare caleidoscopico,
che giace in ogni astratta mente.
Guarderemo amico mio,
con occhi assorbiti dal cielo,
nuvole fosche che oltrepassano
le intenzioni inconcludenti.
Pernotteremo in rifugi imperfetti,
dove sconfiggeremo l'empietà,
e donde ricorderemo le nostri croci
di legno impastato ... alla follia.
Tenteremo di eludere
la maledetta storia
ridonandoci ... di pace,
in un soffio ondivago
il nostro tramutarsi.
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