Scritto da © Phantom - Mer, 19/01/2011 - 12:53
E corriamo...
La ruota del mulino gira
strappando al fiume l’acqua
e alla vita poveri giorni
Non c’è più tempo per accendere fuochi
quando il vento ha il respiro di un insetto
e il treno è ormai dietro alla curva
con l’ultimo vagone
pronto a segnare la fine
Come sassi lanciati da una mano forte
resteremo a galla solo per qualche istante
prima di annegare
fra i cerchi che si allargano sopra le nostre teste
E indugiamo…
Nel camino c’è ormai cenere
eppure la fiamma
che s’annoda a fatica nell’aria
ci strega togliendoci forza
E ascoltiamo…
La pioggia batte cancellando i profumi del mondo
e ingrossa il fiume che avanza nell’erba
con mani di falce
Sull’orizzonte indefinito
le navi si allungano
E sognamo…
La zattera di legno sconnesso che ci passa davanti
e il convincimento
che con i nostri vestiti
potremo alzare una vela
per strappare un sospiro al vento
s’affacciano con volto beffardo
E speriamo…
Come bussole senza ago
giriamo nella palude a vuoto
perché il gigante è morto
e non potrà indicarci la via:
sulle orme che ha lasciato nel fango
ora nidificano uccelli
E leggiamo…
Ma le nostre amate lettere
- il nostro tesoro -
ora sono carta bagnata
e delle nostre parole
è rimasta soltanto una traccia di sangue sbiadito…
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