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Io non ho mai conosciuto Elvis...

Un giorno zio Raffaele venne a casa nostra e disse :“ Salvatore me la vuoi prestare un po' la macchina ? “. Mio padre rispose “ Rafè che ne devi fare ? “  
“ Devo andare a Milano. Un negozio di dischi sta svendendo tutto “. Mio padre fece una faccia preoccupata, perché era risaputo quanto mio zio amava e spendeva per i dischi. Ne aveva già più di mille e altri se ne sarebbero aggiunti a breve. Zio Raffaele in un negozio che svendeva dischi era come far cadere un orso in una enorme botte di miele ! Comunque dopo un breve colloquio mio padre acconsentì e gli prestò la nostra cinquecento. Mio zio poteva quindi realizzare i suoi risuonanti propositi. Intervenne mia zia e chiese a mio padre di accompagnarlo in modo da essergli di freno.
Fu inutile mio zio non aveva freni. Dopo tre ore circa zio Raffaele e papà tornarono da Milano. Già da lontano la cinquecento appariva appesantita, tanto che i parafanghi poggiavano quasi sulle gomme. Mio zio aveva fatto il botto. Aveva comprato un numero inverosimile di dischi. I dischi arrivavano quasi sotto la cappottina dell'utilitaria e quelli che non ci erano stati sui sedili posteriori li aveva messi in piedi ovunque c'era posto. Arrivarono sotto casa, lo zio scese. Pareva un pirata che tornava da una campagna di conquiste. Iniziò a svuotare la macchina per sistemare il suo bottino in casa. Ma non aveva fatto i conti con zia, “ Non porterai mai in casa quei dischi ! “ esclamò e aggiunse, “ Riporta tutto indietro !!“
La spunto lei, aiutata da tre, quattro amici napoletani che stazionavano spesso da zio, lo convinsero che in casa non c'era proprio più posto.
Lo zio capì che forse aveva esagerato. Rigirò la cinquecento e riportò tutto al negozio.
Si tenne solo alcuni dischi di cui non poteva proprio separarsi, una decina circa e tra questi ve ne erano 5 o 6 di Elvis Presley. Si perchè, zio Raffaele, era uno sfegatato fan del Grande roker americano. Mi raccontarono che quando su un treno che da Milano portava a Napoli entrò un uomo nello scompartimento e annunciò che alla radio avevano data la notizia della morte di Elvis, mio zio si mise a piangere.
Lino è un ragazzo di circa 20 anni più giovane di me. Un ragazzo che ho visto crescere. Un giorno mentre camminavamo per il paese iniziò a parlarmi di Elvis . Mi disse che cercava i filmati su youtube dei suoi concerti, immagini rare di come Elvis aveva iniziato a cantare, iniziando ad acquistare tutto quello che gli riguardava. Aveva già sei o sette dei suoi dischi e vari ristampe in CD e perfino abbigliamento che ricordava il modo di vestire di Elvis, come una camicia che aveva pagato uno sproposito. Ma si sa che quando si è fans si è fans.
“ Ti piace proprio Elvis ? “ gli chiesi. “ Certo ne vado matto “. Una lampadina si accese nella mia mente : Zio Raffaele !!!
Cosi lo portai da zio che vedevo ormai saltuariamente. Suonai e dopo i saluti di rito gli dissi :“ Zio tu e Lino avete una cosa in comune ! “
Lui lo guardò e disse, “ Ti piace Elvis per caso ? “
“ Certo, moltissimo “. Iniziò quasi istantaneamente una sorta di cerimonia amorosa per Elvis. Zio Raffaele tirò fuori tutta la sua collezione di dischi originali del cantante, li mise sul divano e Lino prontamente ne fotografò tutte le copertine. I due si scambiavano informazioni e titoli di dischi che avevano o non avevano. Poi dopo circa mezz'ora Zio Raffaele con un sapiente colpo da maestro, anzi come uno Jedi che istruisce un giovane allievo, tirò fuori un disco che niente meno era il secondo LP di Elvis e disse :“ Tieni Lino questo te lo regalo, è originale lo trovato per caso mentre rovistavo in un mercatino, io ne ho due “. Il ragazzo non poteva credere ai suoi occhi, ringraziò più e più volte zio Raffaele e gli promise che in qualche modo avrebbe ricambiato questa gioia. Ma il punto più alto dell'incontro avvenne quando mio zio tirò fuori un opuscolo in cui era annotata tutta la vita di Elvis e dove nel paginone centrale c'era la fotocopia della cartella clinica originale che attestava la morte di Elvis Presley. Veniva raffigurato un corpo con dei punti in cui erano evidenziate le lesioni che avevano causato il decesso.
Portai via Lino a fatica dalla casa di mio zio. Mi ringrazio per 15 minuti buoni, il suo viso era un misto di chi aveva visto una visione a chi si era fatto di Marijuana.
Ad un tratto mi balenarono in mente delle domande: E io ? Io che non ho mai ascoltato Elvis, né tutti i roker suoi contemporanei come Chuck Berry, Jerry Lee Lewis, Little Richard, Paul Anka, Gene Vincent,B.B King, Buddy Holly e neanche quelli che erano venuti dopo come Bruce Springsteen, né Bob Dylan né altri cantanti. Io che ero sempre andato a rimorchio di quello che comprava mio fratello o trasmetteva la radio o gli amati jukeboze, che conoscevo Bob Marley e gli AC/DC solo perché ero stato giovane nei mitici anni 80 e non potevo non conoscerli. Io, che mi ero appena infatuato delle canzoni dei Beatles e che canticchiavo le melodie dei Pooh, ma che non avevo mai amato spassionatamente nessuno. No e nemmeno avevo mai avuto il viso illuminato di Lino o Zio Raffaele di fronte all'icona di un qualsiasi cantante , si, io che mi ero perso ?
Ooh mio Dio, che mi sono perso ?!?!
Perché ho perso qualcosa... vero ?
 
 

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