11. Della riabilitazione dei dannati
Finalmente è primavera. Nevica. Alcuni pensieri anarchici nottetempo si sono tolti la vita. Hanno lasciato brevi spiegazioni del loro gesto, esprimendo anche il desiderio di renderle note. La libertà concessa dal nostro signore è stata deleteria per la loro esistenza di trasgressori. Tutta la loro filosofia esistenziale, le loro stesse capacità riproduttive, le modalità della riproduzione, sono cadute insieme ai divieti. Non aveva più senso mangiare quella mela se nessuno vietava più di farlo. Ora le mele, le più belle e profumate, si regalano agli angoli delle sinapsi o si vendono a prezzi simbolici. Anche alcuni di noi si sentono un po’ inutili. Quelli tra noi che si erano specializzati nel contrastare le squadre del Maligno, avvertono sindromi di svuotamento e di progressivo annichilimento. I pensieri predicatori hanno paurose crisi di identità e vaneggiano dicendo di esser loro gli emissari del Diavolo, di aver sempre predicato come invalicabili i limiti dov’Ercule segnò li suoi riguardi, solo perché loro avevano una paura fottuta di oltrepassarli e che lo maggior corno della fiamma antica sarà presto liberato dall’Inferno e proclamato santo. Vaneggiano. Gruppi di asceti decrepiti e maleodoranti, usciti da grotte sotterranee, diffondono cori metafisici, sventolando bandiere lacere e ammuffite, che il vento sbrandella e sparge per i campi. Nei cori dicono che
Quando il sole si suicidò
e un’altra stella invocò la terra
l’universo decretò che la luna
riflettesse lontane quasar
e che si obliasse il fuoco antico
e che davvero azzurro fosse il mare
e che vita e morte fossero sete di eternità.
Furono fatte piante nuove
ed animali strani
con volti umani
senza meta per ogni dove
presero a vagare insonni
senz’albe né tramonti
cercando l’ombra bugiarda
scomparsa col sole antico.
All’alba di quel mondo nuovo,
un dio nudo e selvaggio
un vero dio
scese a cantare l’armonia della luce. [1975]
Hassablàda yèrathon kinohàda yeodàka,
fadahàla querìnah onvayùda mehyésha.
12. Delle Forze Okkulte
Ringraziamo il nostro signore della libertà che ci concede, però – e qui temiamo di sembrargli ingrati – quantunque egli ora non eserciti alcun controllo su di noi e talvolta rifiuti persino i consigli del correttore ortografico, avvertiamo dei limiti estranei alla sua volontà. A qualcuno di noi è giunto il dubbio che l’imposizione di limiti non sia che un escamotage del Governo della Mente per scongiurare il pericolo della distruzione totale o per mantenere il potere delle Forze Okkulte. Sappiamo che ci sono sinapsi antiche che conducono in zone dove nessuno di noi è mai entrato, né avrebbe potuto, perché gli accessi sono presidiati da pensieri che non sembrano nati tra noi. Quando ci si trova da quelle parti, e a qualcuno di noi è capitato almeno una volta prima di uscire o vagare altrove, quelli ti fermano subito. Parlano pochissimo e quel poco nessuno di noi lo capisce: “Gré-èshna! Gré-èshna!”, ripetono metallici, poi sorridono come chi è molto sicuro della propria forza. Accendono subito fari abbaglianti, per fermarci e osservarci senza essere visti. Ecco perché nessuno di noi li ha mai potuti vedere per più di qualche attimo; l’accensione di quei fari stordisce a tal punto che rimangono tracce scarse per un identikit. I fari sono blu ed oltre ad una luce che ferisce come spilli, emettono un sibilo obliterante. Qualcuno che ha continuato a camminare oltre il blocco è scomparso nel bagliore e non se ne è più saputo niente. Tutta la zona in cui vivono è avvolta dal mistero e corrono saghe e leggende, perfino superstizioni, sulla loro origine e sullo scopo della loro presenza. C’è un vecchio pensiero cieco che vive da più di vent’anni in eremitaggio tra le montagne delle sinapsi orientali. Il volto deturpato dalle radiazioni lo rende spaventoso e solo chi è riuscito ad avvicinarsi ha scoperto che non è affatto cattivo. È anzi lui ad aver paura. È molto difficile avvicinarlo e ancor più parlargli. Si dice che lui sia l’unico ad esser sopravvissuto a quello che è riportato come l’evento nwwz negli Annali della Mente. Tutti noi possiamo consultarli, anche se francamente pochi lo fanno e chi lo fa rimane deluso, perché mancano molte di quelle che voi chiamate pagine. Per la mancanza delle pagine ci sono scarne motivazioni che nessuno ha mai creduto. Sì, ci sono un bel po’ di dubbi sul Governo della Mente e il nostro signore, che ora si trova all’opposizione, architetta da tempo hassaràda hieròsha bahàvenya kiràhtah sokòra c’è stata un’interruzione. È strano. Il traffico nelle sinapsi è normale. I semafori funzionano regolarmente. Solo una zona a est è chiusa per lavori di viabilità. Yakàya rewànka uganàva hieròsha ancora un’interruzione. Alcuni di noi hanno avuto qualche problema all’uscita. Ma è per via di quei lavori a est, che comportano lunghe deviazioni e qualche difficoltà per immettersi nella sinapsi centrale. Sono anni che durano quei lavori. All’inizio erano semplicemente dei comunissimi scavi per la posa di nuovi cavi di collegamento tra i due emisferi, poi in un punto hanno trovato dei reperti di pensieri e si è bloccato tutto. Non sappiamo il vero motivo per cui i lavori si sono fermati. Molti di noi che lavoravano lì sono stati licenziati con esorbitanti liquidazioni e i cantieri sono stati chiusi. Il primo reperto che è stato trovato dice:
È mezzogiorno: il sole è alto,
al centro della volta celeste.
Gli orologi camminano regolarmente.
L’una…le due: il sole sta percorrendo
sull’orizzonte celeste
una traiettoria straordinaria.
Invece di dare agli occhi l’illusione che scenda,
sta offrendo quella contraria.
Quando, d’improvviso,
inizia vorticosamente a salire;
viene succhiato dall’infinito,
diventa sempre più piccolo,
diventa sempre più piccolo.
Scompare.
Gli uomini iniziano a gridare – Pietà! –
-A chi?-
Anche i più coraggiosi, i filosofi, i preti,
il papa, tutti piangono d’orribile disperazione.
L’eterno equilibrio è turbato:
sulla terra buia
cominciano a piovere schegge di fuoco:
è la fine di questo pianeta… [1967]
Questo lo hanno letto tutti, ma ce n’erano degli altri che nessuno ha potuto leggere, perché appena è arrivata la Soprintendenza tutto è stato bloccato e quelli che lavoravano sono stati allontanati, senza capire niente neanche di quell’unico che avevano letto.
13. Del Giudizio Universale
Non comprendiamo l’importanza che si è data al reperto. Bloccare tutta la zona est per tanto tempo, licenziare, sia pure con una buonuscita fantasmagorica, tutti quei bravi pensieri che ora vagano senza meta o bivaccano alla ricerca di uno scopo. Chi ha detto che la storia di quelli che furono può essere utile a quelli che sono e la storia di quelli che sono a quelli che saranno e di quelli che saranno a quelli che saranno stati? E l’esperienza della vita vissuta può veramente servire per quella da vivere? E i morti, quando risorgeranno, si ricorderanno veramente di chi sono stati, di cosa hanno fatto? Chi già da vivo era un po’ smemorato, potrà ricordarsi di cosa faceva secoli prima? E quando saranno di nuovo tutti insieme, Cassio e Bruto vorranno ancora uccidere Cesare? Ercole avrà ancora voglia di lottare contro Anteo? E Giulietta amerà ancora Romeo? Euridice vorrà ancora stare con Orfeo? E Paolo e Francesca stavano veramente all’Inferno? E quelli che sono morti nello spazio ce la faranno a ritrovarsi all’appuntamento? E l’appuntamento esattamente dov’è? E quanto durerà il Giudizio Universale? E nel Tribunale Celeste ci saranno dei Santi Di Pietro o farà tutto il Giudice? E gli imputati si potranno difendere o le sentenze erano già bell’e pronte e quindi l’attesa sarà stata del tutto formale? E Bill Clinton molesterà le sante bone o chiederà al Congresso Celeste di fare l’autopsia di Saddam Hussein per controllare che non si sia portato anime chimiche? E quelli che sono morti veramente nel Titanic intenteranno cause per i diritti sul film o de minimis non curat praetor? E di quanti miliardi di gigabyte sono gli hard disk che contengono i dati dei trapassati d’ogni tempo? E cosa c’è scritto: tutto tutto o solo pochi dati salienti? La valutazione della vita è di tipo binario, cioè buono o cattivo, insomma non datur tertium (sive medium infra duo contradictoria) oppure sono ammesse sfumature del tipo buonino e cattivello? E il Diavolo non avrà mai pensato di mettere virus nei computer del Paradiso? E se lo avesse fatto mentre quelli invece di fare la guardia passavano il tempo a fare la pubblicità del caffè? Ma poi, dopo il Giudizio, che si fa? Si ricomincia da capo o non se ne fa più niente? Dio si rifà la sette giorni o non ne vuole più sapere di noi? E se ci rifà, ricicla il giochetto della mela o propone una caccia al tesoro o passa direttamente ai videogame?
- Blog di Germano Mandrillo
- 784 letture