Scritto da © gatto - Ven, 30/10/2015 - 14:16
Attimi, il giardino che s'invera,
l'esatto stampo dell'idea
che si sostiene
liberata nel suo mare
e mai lo sfiora,
parola che rinasce nella sera
me la chiedevi che giungesse
da un tempo altro
ora la polvere la sparge
come un fiore reciso
che ancora si riveli
nel suo sotteso aroma
nelle tinte di un'animata vicenda,
il prima e il dopo,
di una chiostra infinita
e senza storia
nell'unità pervasa da un barlume
di un lampo che il tuo vissuto
illuminando vada,
ciò che resta
dell'intrapreso cammino
nel meditare l'onda
fino al molo che corrode
nel suo subacqueo moto
e che mai lasciasti
in un'iridata partenza:
angeli nella mente
inaugurata l'avevano
ma sospesa al tuo filo
lasciasti foglie per anni
invano cadere
e farsi cumuli:
ora intravedi un altro viaggio
e a volte quella luce
tanto ti attira
che altro non scorgi
nei tuoi sogni.
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