Scritto da © gatto - Gio, 30/08/2012 - 21:43
Il cellulare la sveglia (pianoforte di Mozar),
Alessia esce dal sonno e da un bel sogno,
da custodire come amuleto. Allo specchio
l'azzurro degli occhi e il biondo tinto dei
capelli, campito nella forma di madonna
barocca il volto. Doccia amniotica caldo-freddo,
afa di agosto nell'uscire dall'appartamento,
dono di Giovanni. Poi pianse di gioia come una
donna nella portineria per una lettera (le pubblicano
il libro di poesia), diciotto anni contati
come semi, tre esami con 30 e lode e
l'Albergo degli Angeli ad attenderla
per fare l'amore con Giovanni. Di
platino la paura della felicita, margherita,
petali bianchi e inesorabili, m'ama o non m'ama?
Se mi lascia? Sul parabrezza nel guidare
un ragno, presagio felice m'ama la margherita
intrisa di sudore se è vita e non esistere
nuotando.
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