Scritto da © Franco Pucci - Lun, 07/09/2015 - 14:55
Quanta vita avremo da raccontarci ancora?
Lenzuola di carta velina profumano d’attesa
e i ricordi galleggiano nella tazzina di caffè.
-il soffitto è un cielo di gesso-cobalto stinto
le stelle fantasmagoria di paillettes scucite
e il silenzio sarà la voce del nostro respiro-
Quanta strada -faticosi passi- non ti voltare
le orme muoiono all’imbrunire del racconto
quando mancano poche righe e perdi il filo.
-il soffitto è mantello di cielo gesso-rubino
i sudari di carta velina sanno l’antico gioco
e rimandano ancora l’eco di sorrisi e umori-
Quanta vita è rimasta appesa alla speranza
se la Nera Signora muore nell’indifferenza?
Tanta -vita mia- Credici.
Lenzuola di carta velina profumano d’attesa
e i ricordi galleggiano nella tazzina di caffè.
-il soffitto è un cielo di gesso-cobalto stinto
le stelle fantasmagoria di paillettes scucite
e il silenzio sarà la voce del nostro respiro-
Quanta strada -faticosi passi- non ti voltare
le orme muoiono all’imbrunire del racconto
quando mancano poche righe e perdi il filo.
-il soffitto è mantello di cielo gesso-rubino
i sudari di carta velina sanno l’antico gioco
e rimandano ancora l’eco di sorrisi e umori-
Quanta vita è rimasta appesa alla speranza
se la Nera Signora muore nell’indifferenza?
Tanta -vita mia- Credici.
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