Scritto da © Franco Pucci - Gio, 28/08/2014 - 08:05
Viene dal mare. Il vento.
[questa voglia nomade
questa ansia d’andare
che ammalia le gambe
che imbriglia l’anima
e che irretisce il cuore]
Venne dal mare. Il legno.
Il piccolo naviglio naufragò
-gabbiano senza timoniera-
spiaggiò senza patemi d’ala
noi mistificatori del tempo
dal mazzo di carte truccato.
Viene dal mare. Il canto.
Il richiamo è una nenia fatata
-Circe bara, spariglia le carte-
ho remi acconci per navigare
colori stinti e poche ragnatele
non ci fermeranno comunque.
Viene dal mare. Andiamo.
[questa voglia nomade
questa ansia d’andare
che ammalia le gambe
che imbriglia l’anima
e che irretisce il cuore]
Venne dal mare. Il legno.
Il piccolo naviglio naufragò
-gabbiano senza timoniera-
spiaggiò senza patemi d’ala
noi mistificatori del tempo
dal mazzo di carte truccato.
Viene dal mare. Il canto.
Il richiamo è una nenia fatata
-Circe bara, spariglia le carte-
ho remi acconci per navigare
colori stinti e poche ragnatele
non ci fermeranno comunque.
Viene dal mare. Andiamo.
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